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Troppa Juventus per un Milan generoso e incerottato, tradito dal suo leader Higuain che ha prima sbagliato il rigore del possibile pari e nel finale ha poi perso la testa di fronte ai suoi vecchi compagni e a quel Cristiano Ronaldo che la scorsa estate ha preso il suo posto nel cuore dei tifosi bianconeri e negli schemi di Allegri. A San Siro finisce così 2-0 per i campioni d'Italia che tornano a 6 sul Napoli secondo della classe ma allungano a +9 sull'Inter mentre il 'Diavolo' resta comunque quinto, a +2 sulla Roma e a -1 dalla Lazio a cui farà visita dopo la sosta.
FUORI BONUCCI - Gattuso ha l'infermeria piena (out Biglia, Bonaventura, Caldara e Musacchio) e - fatta la conta degli uomini - sceglie il 4-4-2 ma lascia fuori Cutrone, schierando Castillejo al fianco del grande ex Higuain in attacco mentre in difesa c'è Zapata con Romagnoli e a destra tocca ad Abate al posto di Calabria, frenato da un problema fisico che lo costringe ad accomodarsi in panchina dove si rivede anche il ripescato Montolivo com'era già accaduto a Siviglia in Europa League contro il Betis. Assente solo Emre Can invece per Allegri, che sceglie il 4-3-3 e preferisce evitare una serata difficile a Bonucci - altro ex della sfida accolto con fischi e insulti da un 'Meazza' strapieno: vicino a Chiellini tocca così all'inquieto Benatia e ai loro lati - davanti a Szczesny - ci sono Cancelo e Alex Sandro, mentre in mediana Bentancur vince il ballottaggio con Khedira e Mandzukic torna titolare al centro del tridente completato dagli inamovibili Dybala e Cristiano Ronaldo.
SUBITO MARIO - Ed è proprio Super Mario a sbloccare la gara già all'8': cross del mancino Alex Sandro e stacco imperioso del croato, che sovrasta Ricardo Rodriguez e batte Donnarumma. Azione fotocopia due minuti dopo: in quest'occasione è Bentancur a metterla in mezzo, ma stavolta a fare la guardia su Mandzukic c'è Romagnoli che si rifugia in corner ed è bravo poi anche al 13' nello sbarrare la strada a Ronaldo. Avanti di un gol la Juventus sembra voler gestire senza forzare, con il Milan che prova invece a fare la partita davanti al suo pubblico senza però riuscire a pungere. In campo si combatte ma di occasioni se ne vedono poche e al 21' sono così i due centrali juventini a provarci: esterno di Chiellini e colpo di testa di Benatia che non inquadra però la porta. I rossoneri faticano terribilmente e Gattuso, intorno alla mezz'ora, decide di ridisegnare la squadra passando al 4-3-3, con Castillejo e Suso larghi e Calhanoglu che si accentra indossando i panni della mezzala mentre Bakayoko ora fa il regista.
'PIPITA' IPNOTIZZATO - Al 32' è bravo Zapata a smorzare il tiro dal limite di Dybala, così come se la cava Szczesny sul successivo tentantivo di Suso ma la gara si accende davvero prima dl riposo. Al 38' è ancora Suso a partire in contropiede e a servire in area Higuain, che aggancia il pallone poi toccato con la mano da Benatia: Mazzoleni fa segno di proseguire scatenando l'ira del 'Pipita' ma poi viene richiamato dal Var e - rivista l'azione al monitor - torna sui suoi passi e assegna il rigore senza però mostrare il secondo giallo al marocchino, già ammonito quattro minuti prima per un'entrataccia su Bakayoko. Il rigorista Kessie si avvia verso il dischetto ma la palla è già nelle mani di Higuain che non ha alcuna intenzione di lasciargliela e si incarica del tiro, Szczesny lo invita a calciare sulla sua destra e l'argentino accetta la sfida: la palla è angolata ma un po' debole e il polacco riesce a deviarla sul palo.
DENTRO CUTRONE - Si va così al riposo con la Juventus in vantaggio di una rete e dagli spogliatoi rientrano gli stessi ventidue e un Milan rabbioso, che prova subito ad aggredire l'avversario ma rischia grosso al 54', quando CR7 chiama Donnarumma alla parata in tuffo. E un minuto dopo è Dybala a spaventare il portierone azzurro scheggiando il palo con il sinistro a giro su punizione. La 'Joya' sembra ora incontenibile e ne fa le spese Bakayoko, costretto a spendere il giallo per interromperne una ripartenza al 61', quando Gattuso decide di gettare nella mischia Cutrone al posto di Castillejo. L'ingresso del giovane attaccante sembra scuotere il Milan che si riversa in avanti ma rischia ancora grosso al 68', quando CR7 parte solo in contropiede e impegna ancora Donnarumma. La prima mossa di Allegri arriva al 74': dentro Khedira al posto di Pjanic, mentre a questo punto Gattuso rischia i tutto per tutto e richiama Calhanoglu e Abate per dare spazio a Laxalt e Borini. I bianconeri però si chiudono bene e Ricardo Rodriguez ci prova così invano dalla lunghissima distanza alzando però troppo la mira con il sinistro.
CROLLA HIGUAIN - Episodio dubbio al 78': corner di Suso e fallo fischiato a Romagnoli quando sembrava invece essere stato Chiellini ad aggrapparsi alla sua maglia e a farlo cadere. Nella Juve intanto arriva anche il momento di Douglas Costa (fuori Dybala al 79') ma a chiudere i giochi all'82' è l'uomo più atteso, Cristiano Ronaldo: cross forte e teso di Cancelo respinto da Donnarumma, la palla capita sui piedi del portoghese che dal cuore dell'area non sbaglia e con il destro infila il pallone sotto la traversa. E se questo è il momento in cui il Milan perde la partita è invece due minuti dopo che Higuain perde la testa: ammonito per un fallo su Benatia, l'argentino protesta a brutto muso con l'arbitro prendendosi poi anche il rosso e viene poi trattenuto a fatica dai due capitani Romagnoli e Chiellini prima di uscire in lacrime. È questa la fotografia di una sfida in cui il cuore rossonero non è bastato di fronte a una corazza come quella bianconera, che potrà ora godersi la sosta a distanza di sicurezza dal Napoli mentre Gattuso dovrà cercare di recuperare energie fisiche e nervose in vista dello scontro Champions dell'Olimpico contro la Lazio. Corriere dello Sport.
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