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FIRENZE - Doveva essere lui la pietra preziosa da sfoggiare nei momenti più difficili, almeno all'inizio, prima di diventare (nei progetti) una delle tre di bocche di fuoco in attacco insieme a Chiesa e Simeone, per la squadra più giovane, ma più esplosiva, d'Europa. Quello che doveva essere, però, ancora non è stato. Affare pesante, oltre che importante, per le casse della Fiorentina, con un prestito oneroso da 2 milioni ed un diritto di riscatto da oltre 20. Sembrava la soluzione. Ma adesso, sembra più un problema.
COLPACCIO - Così era considerato da tutti gli addetti ai lavori. Nonostante un brutto infortunio che ne ha limitato la, seppur giovane, carriera, era arrivato a giocare un pezzo di finale del Mondiale con la sua Nazionale. Corvino ci ha puntato forte, e con lui Pioli e tutto il mondo viola. Sembrava l'uomo perfetto per il tridente viola: il talento del futuro croato, il giovane bomber argentino e l'astro nascente della Nazionale italiana. Pjaca si è avvicinato al campo colmo di speranza, trovando anche la prima rete in Italia. Tutto bello, come sperato, ma all'improvviso la soluzione è diventata un problema.
RECUPERO - Nessuno ha cambiato idea sul suo grande talento. Per ora, però, il suo impiego non ha reso quanto ci si aspettava. Spesso ciondola in campo, vivacchiando. Nel tridente, Chiesa è senza dubbio quello che produce di più e Simeone segna ancora poco ma si batte come un leone. Lui, invece, non attacca e non recupera. Prova dribbling infiniti che si concludono schiantandosi sui difensori. Bisogna recuperarlo prima possibile, ma c'è da capire come. Tenerlo in campo, o preferirgli Mirallas (almeno per il momento)? A Pioli l'ardua sentenza, per far tornare Pjaca una soluzione e non un problema. Corriere dello Sport.
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