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ROMA - Si chiama Veronique, è la mamma più esigente che ci sia. Il figliolo è Adrien Rabiot, 23 anni e un contratto in scadenza. Il Paris Saint-Germain ha provato cento volte a prolungare l’impegno, cento volte respinto. Ci riproveranno, ma il tempo stringe e la decisione (quasi definitiva) del ragazzo è quella di maturare un’esperienza altrove. E’ una bella lotta: la Juve si è mossa prima, il Barcellona è piombato dopo. E il Milan si è messo in mezzo, semplicemente perché Leonardo lo conosce bene e dopo un Paquetà in contropiede vorrebbe capire i margini di manovra. Domenica scorsa Fabio Paratici era a Parigi, ufficialmente per un viaggio professionale, sotto sotto per capire i margini di un’operazione che segue in prima persona da almeno un paio di sessioni di mercato.
L’ENNESIMO ZERO - La Juve a parametro zero fin qui ha fatto faville. I primi quattro che ci vengono in mente, per qualità tecnica o per straordinaria plusvalenza, sono Pirlo, Pogba, Coman e il recentissimo Emre Can. Ma potremmo costruirci una formazione tipo in lotta per lo scudetto, partendo da Neto, continuando con Barzagli, Llorente e Toni, una collezione straordinaria. Il presupposto è elementare: se stai per liberarti a zero e sei a un anno o dieci mesi dalla scadenza, l’appeal del grande club incide. E il fascino recente della Juve fa la differenza, quasi per distacco. Poi dipende da tanti fattori, non ultimo l’offerta di ingaggio spesso al rialzo. E magari c’è stato chi, in passato, si era promesso per poi scegliere le vagonate di milioni cinesi. Un esempio? Witsel. Forse l’unico. Corriere dello Sport.
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