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Roma, la protesta dei tifosi salva Di Francesco, Totti e De Rossi

Redazione

ROMA – Pronti via, la Curva Sud contesta. Stavolta era tutto preparato, i tifosi organizzati non hanno atteso la partita per attaccare. Il primo bersaglio è stato il presidente Pallotta, seguito dai calciatori, fischiati...

ROMA - Pronti via, la Curva Sud contesta. Stavolta era tutto preparato, i tifosi organizzati non hanno atteso la partita per attaccare. Il primo bersaglio è stato il presidente Pallotta, seguito dai calciatori, fischiati all’annuncio delle formazioni. Annuncio che lo speaker della società, Matteo Vespasiani, ha modificato, elencando i nomi senza chiedere al pubblico di partecipare. Poi i tifosi hanno rivolto un invito inequivocabile alla squadra: “Tirate fuori le palle”. Cominciata la sfida però la Sud ha soffiato dietro la Roma.

E’ stato risparmiato De Rossi, che ieri ha festeggiato le 600 partite. Il suo nome è stato applaudito e ha avuto il consueto boato. Nessun fischio per Di Francesco, che i frequentatori dell’Olimpico ritengono non imputabile. Nel secondo tempo il maxischermo ha inquadrato il ds Monchi, fischiato; Totti, applaudito; e il dg Baldissoni, bersaglio di sonora disapprovazione.

Prima del via è stato ricordato Giorgio Rossi, lo storico massaggiatore del club scomparso domenica a 87 anni: durante la serata sono stati esposti striscioni alla memoria.

Spettacolare il contributo dei 1.500 tifosi arrivati da Frosinone. Anche dopo il gol di Ünder, anche dopo la magia di Pastore, hanno fatto sentire la loro orgogliosa presenza dai Distinti Nord. Vanno compresi: per loro è soltanto la seconda volta in Serie A. Corriere dello Sport.