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Pallotta senza limiti: «Non solo negli USA. Anche in Cina, India e Africa tiferanno Roma»

Redazione

ROMA – «L’International Champions Cup è una grande vetrina, ma è solo un piccolo pezzo di un puzzle». Nel corso di un’intervista rilasciata al portale statunitense 'Fastcompany', James Pallotta...

ROMA - «L’International Champions Cup è una grande vetrina, ma è solo un piccolo pezzo di un puzzle». Nel corso di un’intervista rilasciata al portale statunitense 'Fastcompany', James Pallotta pone l'attenzione sullo sviluppo del brand Roma a partire dal mondo dei social, ancor prima che sul rettangolo verde di gioco. Il Presidente giallorosso, infatti, spiega come nella realtà attuale la produzione di contenuti sul web, purché di qualità, sia una componente fondamentale per la crescita del proprio marchio: «Creiamo più contenuti di chiunque altro, deve essere materiale di qualità altrimenti non puoi aspettarti che le persone ci perdano tempo o paghino per vederlo».

CONTENUTI SOCIAL - Quel che è bene sottolineare è che "produzione di contenuti" non fa rima con "numero di followers". Pallotta, infatti, si concentra particolarmente sull’engagement (cioè, la capacità di coinvolgere gli utenti al punto da fidelizzarli), quale unica via per un club come la Roma di competere con realtà quali il Real Madrid, che sui social network possiedono numeri di seguaci notevolmente superiori (fino a dieci volte): «Qualità più che quantità. Alla fine della giornata dobbiamo essere sicuri che tutto quello che abbiamo fatto deve essere di altissimo livello. Se credo che qualcosa non sia all’altezza, preferisco evitare di metterlo. Se non capisci quello che interessa i fans, loro possono stufarsi e smettere di seguirti».

NUOVI MERCATI - Se la penetrazione in un mercato come quello degli Stati Uniti è stata avviata già da qualche anno, chiaramente facilitata dalla proprietà a stelle e strisce, la Roma non si pone limiti e sta cercando di conquistare Paesi in via di sviluppo: «Non metto pressione a nessuno dicendo che dobbiamo essere in India ed avere maggior seguito in Africa o in Cina. Solitamente non sono un tipo paziente ma capisco che se dietro c’è un progetto valido e un brand forte, nel corso del tempo acquisiremo fans nel mondo perché vorrà dire che stiamo facendo le cose per bene».

Roma, Leonardo Castan svolge le visite di idoneità Corriere dello Sport.