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Marotta: «Voglio vincere con l'Inter. Icardi merita rispetto, Spalletti resta»

Redazione

ROMA – L'era Beppe Marotta in casa Inter è iniziata ufficialmente da due giorni e per l'ex dirigente della Juventus è giunto il momento del battesimo, per giunta a San Siro: la gara con l'Udinese. Intercettato dai...

ROMA - L'era Beppe Marotta in casa Inter è iniziata ufficialmente da due giorni e per l'ex dirigente della Juventus è giunto il momento del battesimo, per giunta a San Siro: la gara con l'Udinese. Intercettato dai microfoni di Sky Sport, il nuovo amministratore delegato dell'area sport del club nerazzurro ha raccontato le sue prime impressioni: «Come sempre quando si cambia società c’è qualcosa di diverso, ma c’è ottimismo mio e della società per raggiungere obiettivi vincenti. Momento difficile? Dinamiche di una stagione, siamo in una fase interlocutoria della stagione, veniamo dall’eliminazione dalla Champions. Tutti ci tenevano a passare, ma ora dobbiamo continuare a lavorare con ottimismo e serenità, ponendosi nuovi obiettivi perché ce ne sono ancora in questa stagione. Bisogna lavorare con orgoglio e senso di appartenenza verso questa maglia e risalire la china. Per fortuna sono in una società blasonata con dirigenti preparati, c’è grande voglia di vincere. Ci sono ottimismo e voglia di ottenere traguardi importanti».

Poi, dopo aver preso le parti di Icardi («è il nostro capitano e goleador, è un ottimo giocatore e per questo merita rispetto»), immancabile la domanda sul suo recente passato: «L’Inter parte più avanti rispetto a quella Juventus, ho trovato un ottimo managment e una rosa competitiva. Arrivare qui significa dare il mio contributo a un realtà già forte che ovviamente deve essere migliorata. Entro in punta di piedi nel rispetto delle parti, offrendo la mia competenza. Ma ci troviamo in una situazione diversa rispetto al 2010 della Juventus. Il gap è ancora forte, gli ultimi anni lo hanno detto. Il cambio di proprietà ha fatto perdere un po’ di senso di appartenenza che è fondamentale». Ultimo capitolo, il mercato. Non ci sarà Conte sulla panchina dell'Inter («Spalletti è un ottimo allenatore»), i tifosi però si aspettano qualcosa almeno per quel che concerne il parco giocatori. Ma Marotta glissa: «Non è che chi più spende più vince: conta la società e il lavoro, la struttura e gli obiettivi che uno si pone, i soldi sono complementari al resto».

Marotta: "Che orgoglio essere all'Inter" Corriere dello Sport.