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ROMA - Beppe Marotta in uno Zhang, l'Inter ha inserito la sesta. Dalle tracce del più recente week end, agli ultimi indizi che ancora non fanno una prova, ma la strada è tracciata. Storia di un amministratore delegato ormai non più tale in casa Juve. E che presto discuterà la congrua buonuscita. L'uomo dei sette scudetti e del "lavoro straordinario", come l'ha definito Andrea Agnelli, incontrerà i vertici bianconeri per parlare del vil denaro. Passaggio obbligato quando devi chiudere una storia per riaprirne un'altra. Ecco perché oggi Beppe traccheggia, parla di periodo di pausa e riflessione. Normale. Ieri il ringraziamento di Pavel Nedved: «E' difficile immaginare una Juve senza Marotta, siamo giovani e abbiamo imparato molto da lui. Mi ha aiutato, mi ha spiegato e rispiegato le cose quando non capivo. Ma la Juve va avanti e anche noi siamo di passaggio». E alle 19.31, nel bel mezzo della Champions, il popolo bianconero gli offre un tributo sincero: "Bepp Marottaaaa", inno alla riconoscenza.
LA STRATEGIA DELL'INTER - In casa nerazzurra sono soddisfatti di Piero Ausilio. Non potrebbe essere diversamente, alla luce delle ultime operazioni di mercato. E quando gli affiancarono Sabatini, ufficialmente come responsabile dell'area Suning, la motivazione - non una bugia - era quella che portava all'allargamento dell'area tecnica. Sabatini ha lasciato perché insoddisfatto del ruolo e perché la sua salute andava tutelata, alla larga da attriti. Marotta delega il mercato. Lo faceva, è nato così, ma aveva lasciato - con enorme soddisfazione - la pratica in mano a Paratici. L'Inter ha bisogno di un uomo con le sue caratteristiche. Per almeno tre motivi. Questi: a) Marotta cura la fase organizzativa con la perizia del dirigente collaudato; b) il fatturato cresce, logica conseguenza degli investimenti che in casa Suning dovrebbero essere la regola e non l'eccezione; c) la sua voglia di rivalsa "in un grande club" è la sintesi perfetta, ovvero non ci potrebbe essere migliore occasione della rivale storica. Corriere dello Sport.
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