- SSC Napoli 2024/25
- Rosa Napoli Hall of Fame
- Champions League
- Coppa Italia
- Europa League
- Calciomercato Napoli
- Ultimissime Calcio Napoli
- Rassegna
- Video/Foto
calciomercato
INVIATO A TORINO - Vincere giocando un bel calcio. E soprattutto senza la minima traccia di presunzione. Alla vigilia della gara di domani sera contro la Bosnia Roberto Mancini ha evitato i toni trionfalistici dopo l’affermazione contro la Grecia e ha chiesto la massima attenzione ai suoi.
Mancini domani ci saranno diversi cambi rispetto alla Grecia?
Ci sarà qualche cambio, ma non tantissimi. Dobbiamo fare allenamento oggi e poi vediamo dopo.
L’Italia ha segnato 19 gol con 15 marcatori diversi. L’assenza di un bomber può essere una risorsa o sarà un peso?
Ci mancano un po’ i gol degli attaccanti che credono arriveranno. E’ una cosa anormale che possa accadere, ma segneranno anche loro, vedrete.
Un anno fa eravamo spettatori del Mondiale e da allora è cambiato tutto. Come è stato possibile un simile cambiamento?
L’Italia è sempre stata terra di giocatori ed era solo questione di cercarli bene. I giovani hanno bisogno di tempo, ma sono cresciuti. Ora andiamo avanti così.
L’Italia può giocare anche senza centravanti e con un attacco leggero?
Prima di tutto bisogna giocare bene. Se si gioca bene si può giocare con un centravanti o senza. L’importante è segnare ed esprimere un bel calcio come stiamo facendo. Miglioreremo ancora. Belotti ha fatto un ottimo primo tempo e un bel lavoro: l’assist del gol prima e altri due assist non sfruttati nella seconda frazione. Non ha segnato, ma ha fatto davvero bene. I gol arriveranno anche per lui.
Che Bosnia si aspetta?
Una squadra di qualità che giocherà un’altra partita rispetto a quella contro la Finlandia. Quello per loro è stato un episodio. Ci vorrà la miglior Italia per batterla. Pjanic e Dzeko sono molto pericolosi.
Da sei partita non subite reti. L’Italia è tornata a essere una nazionale per grandi difensori?
L’Italia ha sempre avuto grandi difensori, ma anche grandi campioni negli altri ruoli. Era impossibile non trovare grandi giocatori per fare una grande nazionale, ne ero convinto quando sceglievo tra i 30-40 giocatori azzurrabili.
Dove sarà in Italia nel nuovo ranking, il 14 giugno?
La nostra speranza è quella di continuare a vincere. Abbiamo recuperato diverse posizioni, ma dobbiamo recuperarne altre perché non meritiamo di essere in questa posizione.
La Nazionale le ha dato serenità rispetto a un passato in cui, in panchina, era più agitato?
Io sono sempre stato rilassato, ma quando si gioca sempre c’è da lavorare più spesso e ci sono più tensioni inevitabilmente. Io sono qui, mi diverto, mi piace allenare perché ho ragazzi di qualità. Rappresentare l’Italia è ancora più bello.
Che criterio userà per scegliere i giocatori da schierare contro la Bosnia?
La monetina… Abbiamo due partite in tre giorni e ci sarà da correre e pressare. Qualcosa dobbiamo cambiare.
Belotti può essere confermato al centro dell’attacco?
Vediamo l’allenamento. Contano le condizioni fisiche: dobbiamo dare il 100% per battere la Bosnia e c’è da correre molto.
L’Italia è davvero tornata ad essere forte? Deve essere temuta dalle grandi nazionali d’Europa?
L’Italia è sempre stata forte, ma come capita nei club ci sono momenti in cui le cose vanno male. Anche l’Italia che non si è qualificata per i Mondiali era forte. I momenti difficili però purtroppo capitano… La delusione della mancata qualificazione ai Mondiali ha dato una spinta forte, per fare qualcosa di diverso, un calcio bello e che faccia divertire i tifosi. Giocare come abbiamo sempre fatto ovvero aspettando e ripartendo, sarebbe stato normale perché è sempre stato il nostro calcio, ma vogliamo fare qualcosa di diverso.
Si sente un “eretico” per il calcio diverso che sta proponendo?
Sono un allenatore che ha giocato a calcio per tanti anni come attaccante e mi piace il calcio offensivo. Ho avuto la fortuna di mettere insieme giocatori tecnici e che hanno trovato un buon feeling. La strada è lunga, abbiamo iniziato bene, ma dobbiamo continuare.
Avrebbe voluto giocare in questa Nazionale? E in che ruolo?
Io? Centravanti (ride, ndr). Giocare in Nazionale è la cosa più bella per un calciatore, soprattutto in una squadra che possa divertire e divertirsi giocando. I ragazzi qua vengono con grande voglia e questo è un motivo per cui stiamo andando bene.
Cosa teme domani? La stanchezza mentale? La presunzione?
La presunzione? Basta andare indietro di tre giorni e vedere Turchia-Francia. Non so se la Francia sia stata presuntuosa, ma se non dai il 100% non vinci le partite. E comunque la Turchia non era più forte della Grecia. Sabato noi siamo scesi in campo con la giusta mentalità e lo stesso dovremo fare contro la Bosnia che viene da una sconfitta e avrà voglia. La presunzione non dovrà toccarci minimamente anche perché noi in Russia non c’eravamo. Se sei presuntuoso è difficile vincere.
Quanto la possono aiutare i ritorni in Italia di Sarri e Conte?
Gli allenatori italiani a livello tattico sono i più bravi per quello che insegnano a Coverciano. Se tutti gli allenatori italiani bravi lavorano in A è meglio anche per la Nazionale, ma è positivo anche per il movimento italiano che i nostri tecnici bravi vadano all’estero ad acquisire esperienza. Corriere dello Sport.
© RIPRODUZIONE RISERVATA