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ROMA - L'aveva fatto suo con eleganza, se lo stava facendo sfuggire per sciatteria, se lo è ripreso con la cattiveria e con la rabbia che Di Francesco tanto cercava: la Roma si prende il derby e fa il pieno di tutta quell'autostima persa nella confusione umana e tattica di queste prime giornate, scoprendo quasi per caso un Pellegrini decisivo da trequartista, mezz'ala e rifinitore, vero protagonista di questa vittoria. Il 3-1 porta infatti anche la sua firma, la prima, poi quella del pari tanto rapace quanto illusorio di Immobile e infine quelle decisive delle frustate di sinistro di Kolarov e di testa di Fazio, a farsi perdonare la follia che aveva regalato il pareggio ad una Lazio che esce sconfitta e delusa dall'Olimpico.
LULIC SFONDA A SINISTRA - Un tiro di Immobile messo in angolo da De Rossi apre la sfida. Propositiva la Roma, che trova Luiz Felipe a chiudere El Shaarawy, di rimessa la Lazio: Milinkovic-Savic bravo a trovare Lulic tra le linee, Santon poi ferma il tiro di Luis Alberto. Una veronica di El Shaarawy e un tacco al volo di Parolo i ricami di un derby che lentamente si svela: il piano di Inzaghi è sfondare a sinistra, SMS e Luis Alberto vanno a fare densità proprio in quella zona, creando superiorità e permettendo a Lulic di infilarsi più volte. Da uno dei palloni del bosniaco arriva la conclusione di Marusic e in sequenza, dopo l'angolo, il tentativo successivo di Immobile che Santon di schiena mette sopra la traversa.
STRAKOSHA-LUIZ FELIPE DECISIVI - Dopo i fischi dell'Olimpico a Rocchi, reo di aver fischiato un fuorigioco su una rimessa laterale, l'equilibrio del derby vacilla: Luis Alberto servito da Marusic non trova il tempo di tirare a due metri da Olsen, sulla ripartenza Dzeko salta elegante Acerbi in velocità ma si vede respingere la conclusione da Strakosha. E' di nuovo il momento della Roma: il portiere albanese salva ancora il risultato su Pastore, Luiz Felipe è decisivo quando toglie dai piedi di Florenzi il pallone a pochi metri dalla porta, dall'angolo De Rossi non riesce a ribadire in porta la torre di Nzonzi. Lazio in affanno, El Shaarawy fallisce il controllo solo davanti al portiere e la grazia.
PASTORE KO, PELLEGRINI IL TACCO CHE NON TI ASPETTI - Nel momento migliore della Roma il polpaccio sinistro ferma Pastore, costretto a salutare dopo 36': al suo posto Di Francesco decide di inserire Pellegrini, una scelta forzata ma che risulterà decisiva. Solo nove minuti dopo infatti arriva il gol che sblocca la partita: torre di Dzeko, El Shaarawy combatte con Luiz Felipe che tocca scomposto il pallone mandando a vuoto Strakosha, Caceres completa la frittata sbagliando il rinvio e il neoentrato firma il derby con classe, mandando in porta il pallone col tacco e la Roma in vantaggio all'intervallo.
10 - La Roma ha segnato con 10 giocatori diversi, più di ogni altra squadra in questo campionato. Gruppo. #ROMLAZ
— OptaPaolo (@OptaPaolo) 29 settembre 2018
FOLLIA FAZIO, IMMOBILE SPIETATO - Inzaghi cambia dopo otto minuti della ripresa: fuori Luis Alberto e Parolo, entrano Badelj e Correa con Milinkovic-Savic ad aumentare la pressione offensiva. Olsen blocca a terra il tentativo di Immobile, dall'altra parte Dzeko appare nervoso - sarà anche ammonito - e meno in partita rispetto al primo tempo. Florenzi si accende sulla fascia con grandi giocate, la Roma tiene in mano la partita ma se la fa sfuggire incredibilmente al 67': Fazio, senza pressione, commette due errori in serie tra controllo e spazzata e Immobile è un falco a fiondarsi sulla sfera, farla sua e infilare spietato il quarto gol in campionato alle spalle di Olsen.
Serie A, il derby è della Roma: parte la festa giallorossa
KOLAROV, UN SILURO PER IL 2-1 - Il pareggio però dura poco, qualche minuto: Pellegrini viene abbattuto da Badelj un attimo prima di entrare in area, sulla palla va Kolarov che decide per il siluro di potenza, sul palo di uno Strakosha o sorpreso o mal piazzato, comunque battuto per il nuovo vantaggio romanista. Inzaghi cambia ancora per scelta - Caicedo per Lulic - Di Francesco per necessità: De Rossi, acciaccato, lascia il posto a Cristante (DiFra col centrocampo a 3), poi è Florenzi a lasciare la fascia di capitano a Dzeko per far entrare Juan Jesus.
FAZIO, UN GOL PER FARSI PERDONARE - Il finale di marca Lazio è un assalto confuso, con un tiro di SMS da fuori area e qualche pallone in area senza pretese, quello della Roma è invece molto più cinico: Kolarov sfiora la doppietta, con Strakosha stavolta reattivo, ma il portiere laziale non può nulla sullo stacco imperiale di Fazio servito al meglio da una punizione ancora di Pellegrini. E' il 3-1, il tris definitivo, è la gioia del gigante argentino che scioglie nell'abbraccio dei suoi compagni il sollievo più dolce per l'errore precedente che poteva costare un derby intero. Corriere dello Sport.
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