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Lazio, Immobile sogna la risposta al ct

Redazione

ROMA – Sogna una doppietta al Tardini. L’ha promessa a Inzaghi e ai suoi amici più stretti. Ciro Immobile prepara la risposta a Mancini. Si rituffa nel campionato per superare l’onta azzurra e convincere il ct. Due gol per...

ROMA - Sogna una doppietta al Tardini. L’ha promessa a Inzaghi e ai suoi amici più stretti. Ciro Immobile prepara la risposta a Mancini. Si rituffa nel campionato per superare l’onta azzurra e convincere il ct. Due gol per riaffermare se stesso e trascinare la Lazio verso la Champions. E’ una questione di principio, di orgoglio, di personalità. Deve riaggiornare e rifrescare i numeri, aiutando il tecnico della nazionale a ricredersi. Immobile ha superato la delusione, non intende alimentare polemiche, cercherà di rispondere sul campo, come è nel suo stile. Mancini aveva scelto il tridente leggero (Insigne-Bernardeschi-Chiesa) per puntare sul palleggio e nel finale gli ha preferito Lasagna. La motivazione: è più abile nel gioco aereo. In realtà si tratta di gusti e di scelte tecniche. Mancini punta su attaccanti che sappiano dialogare e triangolare, Immobile va servito in profondità, lavora sul filo del fuorigioco, è abituato ad “attaccare gli spazi”, come dicono gli allenatori. La sensazione è che quel tipo di partita dell’Italia in Polonia, a senso unico o quasi per un’ora, lo avrebbe favorito, forse con Ciro gli azzurri non avrebbero atteso l’ultimo assalto con Biraghi per passare in vantaggio, ma ogni discorso è relativo e soprattutto manca la controprova.

FORMA - La verità è che Mancini si aspettava di più da Immobile nelle due precedenti uscite e aspetta che segni anche in nazionale, non solo con la Lazio. Lo ha avuto sotto gli occhi e gli ha dato fiducia quando non era ancora in forma e sembrava il cugino di secondo grado, correva in folle. Capitano e titolare il 10 settembre a Lisbona con il Portogallo, sostituito dopo un’ora da Berardi. In campo nell’ultima mezz’ora con l’Ucraina a Marassi. Nel totale due presenze per un totale di 93 minuti. Corriere dello Sport.