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ROMA - Nani, grazie per la lezione. I signor campioni si vedono alla fine, quando salutano, dal modo in cui lo fanno. Con amore, senza rancore: «Non mi pento di aver accettato l’offerta della Lazio e ai campioni dico di sceglierla...». Luis Carlos Almeida da Cunha, altrimenti detto Nani, campione d’Europa in carica, signore del calcio, non ci tiene a dimenticare la Lazio pur essendosi ritrovato in un angolo. Da superuomo, prima che da campione, ha sempre trovato il modo di essere positivo nella Lazio, da esempio e d’aiuto, pur non giocando. E’ tornato nello Sporting Lisbona da padrone di casa. E’ stato eletto capitano, ha segnato tre gol in quattro partite di campionato, ha trascinato i suoi al primo posto della Primeira Liga (con Benfica e Braga). Peccato davvero che a Roma abbia giocato solo 2 volte da titolare in A e 4 in Europa (25 presenze totali, 19 da subentrato). L’infortunio ad un ginocchio l’ha penalizzato. E’ come se la Lazio non l’abbia mai avuto. Resta il ricordo di un campione rimasto amico. Resta la “7 Nani”, una maglia da favola.
Nani, bentornato al successo! E’ bello giocare in casa propria?
«Lo Sporting è casa mia. E’ qui che sono cresciuto, provo un grande amore per questo club! Al ritorno tutti mi hanno accolto a braccia aperte e la stagione promette bene. Lisbona è una città fantastica, mi piace molto vivere qui. La stagione è iniziata bene. Siamo in testa alla classifica. Sono contento perché ho già segnato tre gol e tutti decisivi».
La fascia di capitano è una forza in più...
«E’ un altro fattore importante. Essere il capitano dello Sporting è un onore, sento che posso essere un esempio per i più giovani».
In Italia ha giocato poco o nulla. Pentito di esser venuto?
«La mia tappa laziale ha avuto alti e bassi. Mi sarebbe piaciuto giocare con più regolarità, ma non mi pento di aver passato una stagione a Roma perché ho adorato la città e ho avuto il piacere di vivere un’esperienza in Serie A».
Ha scritto una lettera ai laziali, le va di aggiungere altro?
«Approfitto per ringraziarli. Un grazie per l’affetto che mi hanno trasmesso nella scorsa stagione. Auguro il meglio alla squadra in Serie A e in Europa League, sempre che non giochi contro lo Sporting! (risata, ndr)». Corriere dello Sport.
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