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Inter, Spalletti non basta più: c'è Conte nel mirino

Redazione

MILANO – In corso Vittorio Emanuele la volontà è quella di andare avanti con Luciano Spalletti, che ha un contratto fino al 2021 da 5,2 milioni di euro più bonus a stagione, ma il brutto inizio di 2019 ha fatto suonare...

MILANO - In corso Vittorio Emanuele la volontà è quella di andare avanti con Luciano Spalletti, che ha un contratto fino al 2021 da 5,2 milioni di euro più bonus a stagione, ma il brutto inizio di 2019 ha fatto suonare un nuovo campanello d’allarme che i dirigenti speravano di non sentire dopo aver già udito lo stesso suono a inizio annata e a metà dicembre. Ecco perché se l’intenzione/speranza è quella di non procedere al quinto cambio in panchina dell’era Suning, l’imperativo perché ciò non accada è finire il 2018-19 centrando gli obiettivi prefissati ovvero la qualificazione alla prossima Champions (punto inderogabile perché Spalletti e l’Inter programmino un futuro insieme) e fare un bel cammino in Europa League e in Coppa Italia. Altrimenti...

QUANTI AFFANNI - Il +6 sul quinto posto e il fatto di essere in corsa su tre fronti non portano la società a giudicare negativamente il lavoro svolto da Spalletti. D’accordo, c’è stata l’eliminazione dalla Champions maturata al termine di una prestazione deludente nella sfida decisiva contro un Psv alla portata, ma in campionato il terzo posto in classifica è considerato discreto. Piuttosto a preoccupare sono gli alti e bassi che la squadra non riesce a evitare: per vincere un titolo ci vuole quella costanza di rendimento che l’Inter attuale non ha. Nello spogliatoio poi il partito degli scontenti (per scarso utilizzo, mercato e situazioni affini) inizia ad essere numeroso e pure il gioco non è scintillante, con conseguenze sulla fase realizzativa che è diventata un problema: 4 sole reti nelle ultime 7 gare di A.

FANTASMA CONTE - Se Spalletti non riuscisse a centrare gli obiettivi, l’Inter dovrebbe guardarsi intorno e ripensare al progetto tecnico iniziato nel giugno 2017. A quel punto il club non potrebbe che puntare su un grande allenatore, uno di quelli che possono aprire un ciclo, come per esempio Antonio Conte, che Marotta conosce bene dopo i trionfi alla Juventus e che Ausilio ha già “approcciato” in passato, prima di virare su Lucio. Certo, convincere il tecnico di Lecce a dire sì non sarebbe facile perché l’ex ct vuole una società già strutturata, che gli consenta di vincere subito e che abbia grandi disposibilità economiche per investire sul mercato.

Marotta: "Perisic? Non ci sono offerte" Corriere dello Sport.