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Juve-Inter: scambio Dybala-Icardi. Ma per ora Paulo non ci sta

Redazione

Tecnicamente è considerato lo scambio perfetto. Mauro Icardi a me (Juve). Paulo Dybala a te (Inter). Se faceste un sondaggio tra addetti ai lavori disinteressati (nel senso di non coinvolti, quindi con la libertà di giudicare,...

Tecnicamente è considerato lo scambio perfetto. Mauro Icardi a me (Juve). Paulo Dybala a te (Inter). Se faceste un sondaggio tra addetti ai lavori disinteressati (nel senso di non coinvolti, quindi con la libertà di giudicare, motivare, disquisire), il 90 per cento - forse ci teniamo bassi - risponderebbe che sarebbe un passaggio conveniente per entrambi i club. Io ho un problema, tu hai lo stesso mio problema: scambiamoci una pregiata fi gurina e risolviamo reciprocamente in cinque minuti. Anche se siamo storicamente rivali, troppo rivali. E in passato ne abbiamo avuto prova: Vucinic per Guarin è naufragato, per umori dispari, quasi al momento dello scambio dei documenti. Quindi, il pericolo di un ripensamento - come lo sposo che clamorosamente non si presenta sull’altare - ci sarebbe sempre. Ma l’infarinatura è quella giusta se non fosse che...

PAULO NON CI STA - Oggi Dybala si è messo di traverso. Ha un bel rapporto con Marotta, che l’ha portato alla Juve, ma soprattutto ha profondo rispetto per se stesso. Aveva deciso di vestire bianconero in presenza di Cristiano, ha accettato di giocare a... qualche chilometro dalla porta che non sarebbe la sua specialità (i fatti lo dimostrano), non ha battuto ciglio dinanzi a troppe panchine. Ma ora vuole decidere lui, restare è la tendenza. Tuttavia urge capire, valutare l’estero, soltanto eventualmente decidere di accettare l’Inter. Per ora è un ni tendente al no, ci si può lavorare, ma la chiave di lettura oggi è questa. Paulo lo ha detto a suo fratello Mariano, l’unico da anni autorizzato a parlare e a decidere dopo il naufragio dello storico rapporto con Pierpaolo Triulzi. Anche se sulla traiettoria Dybala è normale che possono esserci sempre inserimenti o consulenze a sorpresa, con il gradimento dei diretti interessati: Jorge Mendes è un nome e magari non l’unico.

Cds