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ROMA - "Sono contento che tanta gente sia venuta da Bergamo qui a Roma. Tutti i risvolti della gara sono chiari e l'importanza di questa finale per una società come l'Atalanta. Interpretiamo la partita al meglio contro una squadra forte come la Lazio, ma vedo la squadra molto concentrata sulla partita e su quello che dobbiamo fare. E' stata la nostra forza fino a questo momento e abbiamo le nostre chances di vincere contro la Lazio e giocheremo al meglio". Inizia con queste parole la conferenza stampa pre finale di Coppa Italia di Gianpiero Gasperini, tecnico dell'Atalanta. Domani sera all'Olimpico, infatti, la Dea sfida la Lazio per aggiudicarsi il trofeo nazionale. Insieme al 'Gasp' c'è anche il capitano e simbolo dei nerazzurri Papu Gomez, ma è il tecnico ad esprimersi così riguardo la partita di domani: "Sono sicuramente emozionato per la gara, soprattutto oggi con il presidente Mattarella. Sia io che la squadra ci lasciamo fuori il contesto e ci concentriamo solo sul campo. E' stato così in tutte le partite che abbiamo giocato anche all'estero. Questa è una squadra che fa risultati da mesi e e abbiamo bene in testa qual è l'obiettivo. Abbiamo una testa forte. Questa gara ha delle difficoltà, ma faremo del nostro meglio. La Lazio è forte e si gioca a Roma. È una finale imprevedibile, da tripla. Il fatto di aver vinto 10 giorni fa significa tanto, ci ha dato la consapevolezza che possiamo farcela. Ma si riparte da 0-0 e la gara è aperta a qualsiasi risultato".
I FAVORITI - E' un Gasperini carico per la finale, ma a chi gli chiede se l'Atalanta parta favorita per questa finale, il tecnico dei bergamaschi tiene i piedi per terra: "Se volete dire che siamo favoriti, va bene. Ma è strano che l'Atalanta giochi da favorita una finale contro la Lazio, però sono convinto che abbiamo le nostre chances. Il campionato dice che i valori sono simili, questa è una partita diversa dalle altre. Nelle finali sono gli episodi che cambiano le gare, noi spesso abbiamo dimostrato anche di saper andare oltre il singolo episodio. Sarà una finale atipica perché c'è l'Atalanta, la Lazio è spesso stata presente. Eliminare la Juventus ai quarti ci ha dato credibilità. I bianconeri da anni dominano in Italia, per la prima volta lasciano un trofeo".
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MERITOCRAZIA E LAVORO - "Tutte le altre squadre, soprattutto le big, devono lavorare per avvicinarsi alla Juventus. Per quanto riguarda noi, è difficile mantenere questo livello perché non vengono premiate. Un meccanismo di maggior meritocrazia per chi raggiunge determinati traguardi sarebbe più giusto". Si esprime così il Gasp riguardo il gap tra la Juventus e le altre, ma parla anche del momento della stagione che ha dato la svolta: "Il cambio di posizione di Gomez è stato fondamentale, abbiamo trovato equilibri diversi. Abbiamo cambiato tanto rispetto all'anno scorso e abbiamo inserito nuovi giocatori, ci è voluto tempo. Giocando le tante partite che abbiamo affrontato, siamo riusciti a fare questi numeri straordinari per capacità realizzativa, fare tutti questi punti in campionato e avere il miglior attacco. Nessuna squadra fa questi risultati per caso, se l'Atalanta è a questi livelli da così tanto tempo magari bisognerebbe rivedere le valutazioni su questi calciatori. Quando si parla di Gomez, Ilicic, Zapata o De Roon, bisogna chiedersi se farebbero così bene anche nelle grandi squadre. Io credo di sì. L'Atalanta è frutto sicuramente anche del mio lavoro, ma soprattutto delle prestazioni di questi calciatori altrimenti per me sarebbe tutto più difficile". Poi dalla sala stampa gli strappano una promessa in caso di vittoria: "Balliamo la 'Papu' Dance!"
FUTURO - Non può mancare la domanda sul futuro e Gasperini, con la solita eleganza e serenità, risponde ai cronisti: "Oggi ci sono tanti accostamenti alle varie panchine. Tra Atalanta, Inter, Roma, Milan e altre ci sono davvero pochi punti, in due partite può cambiare davvero tanto. Ogni società ha un piano A, un piano B e un piano C, ma tutte sono concentrate sull'obiettivo finale di questo campionato. Solo alla fine della stagione si potranno fare dei programmi, quindi la prima persona con cui affronterò quest'argomento sarà il presidente Percassi". Focus su Coppa Italia e campionato, poi sarà tempo di fare bilanci".
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COPPA ITALIA O CHAMPIONS? - "Ho la coppa avanti, è molto bella. Quindi partiamo da questa. Abbiamo ancora tutto da giocare, non possiamo fare scelte. Ora puntiamo tutto sulla Coppa Italia, poi da giovedì ripensiamo al campionato". Non si sceglie, ci si gioca tutto in queste ultime settimane della stagione che potrebbero essere storiche per la società bergamasca.
CAPITAN GOMEZ - C'è il capitano di fianco al suo tecnico per questa conferenza importante prima della finale di domani. Gli si chiede del passato e della pressione, ma l'argentino sembra tranquillo e concentrato: "C'è stato un cambiamento da parte di tutti, a partire dalla società. Soprattutto da quando è arrivato Gasperini, è cambiata la nostra mentalità. Prima si pensava alla salvezza, ora si gioca per traguardi molto più importanti. L'Atalanta è una delle migliori società in Italia, ma magari senza Gasperini tutto questo non sarebbe successo. Siamo i più esperti, anche Ilicic e Duvàn lo sono. Ma non abbiamo pressioni". Se gli si chiede della sua posizione in campo, il 'Papu' ha le idee chiare: "Sono nato trequartista. Poi il calcio è cambiato, ora si gioca più con il 4-3-3 e moduli che prevedono gli esterni. Con la partenza di Cristante, non trovavamo un sostituto in quel ruolo. Poi abbiamo parlato con Gasperini e le cose sono andate bene, mi piace molto giocare lì". Infine, si chiude con la domanda sull'addio alla Roma di De Rossi, bandiera dei giallorossi come l'argentino lo è dell'Atalanta: "Non so se mi posso considerare tale, perché sono qui da 5 anni, non come De Rossi. Diciamo che in questi anni siamo cresciuti tutti insieme, questo mi rende molto orgoglioso, sono molto contento. Sono contento di raggiungere questi obiettivi, portare questa gioia e questa allegria in tutto il popolo bergamasco è importantissimo". Corriere dello Sport.
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