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Uno, ingenuamente, si aspetta il Circo Ronaldo Orfei al debutto in casa e invece - tra il sorpreso e il curioso - si ritrova a un concerto di musica fi n troppo classica nel quale quattordici professori, undici più i tre che subentrano, fanno la loro parte seguendo con attenzione e sobrietà uno spartito insospettabile. Il risultato è comunque positivo, ugualmente positivo.
Questa Juve ha qualità da vendere e tantissima ne ha acquistata a caro prezzo a luglio eppure sul campo si muove con la concretezza di sempre concedendo qualcosa dietro ma restando sempre molto presente e padrona della partita – rispetto al passato tra il quartetto di difesa e la linea dei centrocampisti c’è più campo.
L’arrivo del Fenomeno ha fi siologicamente alzato il livello delle aspettative (anche) di spettacolo della squadra di Allegri, che in eff etti sembra un fi lo contratta (come può non avvertire l’euforia dell’ambiente?) ma non l’ha portata almeno per il momento a strafare. Lo stesso Ronaldo si muove come un ottimo giocatore della Juve, non come il primissimo al mondo: quando serve ed è servito, sa rendersi pericoloso, altrimenti disegna linee di passaggio, apre vuoti, o li riempie. Ma non è il Ronaldo di Madrid, non ancora.
La Juve “basic” ha in parte spiazzato anche la Lazio che, per volume, ha giocato una discreta gara senza creare occasioni segnalabili: di nuovo sotto tono Parolo, Luis Alberto e quel Milinkovic-Savic lontanissimo dai 150 milioni della sua fantasmagorica valutazione: negli impegni che contano sparisce spesso limitandosi a qualche lancio da applausi ma anche a incredibili errori nel palleggio corto - alla porta avversaria si avvicina di rado. Sopra la media soltanto Strakosha, nel primo tempo Leiva, peraltro poco assistito dai vicini di reparto, e quando è entrato Correa, una delle scommesse a vincere di Tare.
Tanto la Juve quanto la Lazio viste ieri hanno notevoli margini di miglioramento: la diff erenza tra le due risiede nella produzione di punti: la Juve ne ha presi sei su sei, il solito pieno, la Lazio è ferma a zero Corriere dello Sport.
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