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PARMA - I consigli a Kean e all’Italia: Leonardo Bonucci oggi ha sostituto in conferenza stampa Giorgio Chiellini e, da guida del gruppo, ha messo in guardia i suoi sulle insidie della sfida con il Liechtenstein.
Bonucci, Kean ha fatto bene a rimanere alla Juventus?
Prima di tutto permettetemi di fare un grande in bocca al lupo a Cecilia Salvai perché quell’infortunio di ieri la obbligherà a saltare i Mondiali, ma sono convinto che tornerà più forte di prima. Quanto a Kean è rimasto con noi ed ha fatto bene: aveva parlato con Giorgio e con me e gli abbiamo detto che allenandosi con Ronaldo, Dybala e Douglas aveva solo da imparare. Si è messo a disposizione, ha imparato e ha sfruttato l’occasione. Adesso dovrà attutire la pressione post esordio con la Nazionale. Speriamo che ci regali altre grandi soddisfazioni sia con l’Italia sia con la Juventus.
Fuori dal campo Kean è davvero… a rischio follia?
Ha 18 anni e come tutti i diciottenni sbaglia qualcosina, ma sbagliare fa parte dell’esperienza e della crescita. L’importante è che siano cose piccole e limitate. Ha capito come si sta all’interno di un gruppo e come si rispettano le regole. Bisogna che si faccia scivolare addosso la pressione per aiutare la squadra sia in Nazionale sia alla Juventus.
Avere un gruppo forte di giocatori della Juventus può essere importante anche per la Nazionale?
Non sta a me dirlo. Giocare insieme nel club aiuta anche la nazionale: ti conosci meglio e conosci i pregi e i difetti dei compagni. L’idea di gioco di Mancini è diversa a quella degli altri club. Il blocco Juve può essere importante e lo ha dimostrato anche in passato la storia, ma bisogna approcciarsi in maniera giusta alle partite.
Riuscirete a mantenere la concentrazione anche contro una formazione alla portata come il Liechtenstein?
Il rischio in queste gare è sottovalutare l’impegno o lasciare per strada dei dettagli. Abbiamo studiato i nostri avversari: vogliamo sbloccare subito il risultato perché loro si chiuderanno. La crescita della squadra passa anche da domani sera in poi.
Mancini vuole la vittoria attraverso il gioco, mentre alla Juventus Allegri pensa soprattutto al risultato. Lei come si pone in questo dibattito tra filosofie opposte?
Io mi pongo… che voglio vincere. Che il risultato arrivi in un modo o nell’altro, l’importante è che arrivi. In tutti noi c’è la voglia di essere i migliori. Noi in Nazionale adesso ci divertiamo, alla Juventus abbiamo grandi campioni che vincono le partite con le loro giocate, ma contro l’Atletico abbiamo vinto grazie alla forza del gioco e di un campione come Ronaldo.
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