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INVIATO A TORINO - Leo Bonucci nel suo stadio guiderà l’Italia alla caccia dalla quarta affermazione di fila nel girone di qualificazione a Euro 2020. Domani sera probabilmente non avrà al suo fianco l’amico Chiellini, ma l’obiettivo saranno sempre i tre punti conquistati anche sabato scorso in Grecia.
Bonucci, un anno fa eravamo spettatori del Mondiale e da allora è cambiato tutto. Come è stato possibile un simile cambiamento?
E’ cambiato il nostro ct e lui è arrivato portando un’idea di calcio che dalla Nazionale maggiore si è espansa a tutto il nostro calcio. Con i giovani al centro di tutto.
Che Bosnia si aspetta domani sera?
La Bosnia merita rispetto al di là del risultato in Finlandia. E’ quella che può darci più fastidio per la qualificazione insieme alla Grecia. Ha grandi giocatori come Dzeko e Pjanic che rientra e fa girare la squadra. Sia nella Juve sia in Nazionale. Per loro Miralem è un giocatore fondamentale. Non affronteremo la squadra vista in Filandia e sarà dura.
Con Chiellini vi siete sfidati sul numero di gol in Nazionale. Giorgio è sempre davanti, ma con la rete di sabato lei è tornato a -1 da lui…
A noi i gol interessa non prenderli. Se segniamo però tanto meglio. Con Mancini si è ricreato un grande gruppo e anche i giovani stanno crescendo.
Come si è trovato con Sirigu alle spalle? Adesso sono 6 gli incontri senza gol subiti…
La nostra fortuna è il lavoro della squadra in fase di non possesso perché tutti fanno una buona fase difensiva. Guardate l’ammonizione che si è preso Belotti sul 3-0 per rincorrere un avversario. Dietro poi abbiamo dei grandi portieri, non solo uno ma diversi… Sirigu lo conosco bene, ma sono bravi anche Donnarumma, Perin, Cragno e gli altri. Corriere dello Sport.
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