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BARCELLONA - Se era una prova di “Messidependencia”, come l’hanno ribattezzata in Spagna, allora il Barcellona l’ha passata a pieni voti. I catalani ipotecano il primo posto nel girone piegando l’Inter con l'autografo del sostituto di Leo, nonché ex più atteso della sfida. Rafinha indirizza il match capitalizzando un gran primo tempo dei catalani e nella ripresa Jordi Alba mette in ghiaccio un match in cui l’Inter può sicuramente evidenziare alcune cose positive nonostante il ko.
LE SCELTE - Spalletti opta per 3 cambi rispetto al derby: dentro Candreva, Miranda e D’Ambrosio. Valverde affida a Rafinha l’ingrato compito di colmare il vuoto lasciato dall’infortunio di Messi.
BOTTA E RISPOSTA - Bastano 140 secondi ai nerazzurri per generare un primo flebile pericolo: il pressing induce al rinvio sbagliato Ter Stegen, sul pallone si catapulta Perisic che tenta vanamente di beffare il tedesco da lontano. La replica blaugrana viene affidata a Coutinho: destro a giro pretenzioso da 25 metri, palla altissima. L’Inter lascia le chiavi dell’andatura agli avversari ma quando accelera, è pungente: al 16’ Perisic disegna un bel cross rasoterra da sinistra, Icardi anticipa Ter Stegen spedendo sopra la traversa di poco. Il ping pong continua senza soluzione di continuità: passano pochi secondi e Handanovic sbarra la strada d’istinto all’incornata di Lenglet.
GOL DELL’EX - Le mareggiate del Barcellona salgono d’intensità e al 32’ travolgono i nerazzurri: Suarez si traveste da Messi e inventa un assist incredibile d’esterno per Rafinha che ringrazia e infiocchetta il gol dell’ex. E’ il primo gol stagionale del brasiliano. La rete non cambia la dinamica di gioco: i catalani irretiscono gli avversari con una ragnatela infinita di passaggi ma sporadicamente lasciano affiorare le proprie fragilità. Al 38’ prova ad approfittarne Vecino che raccoglie una respinta della difesa e inventa un missile potente che si alza troppo. Il primo tempo tramonta con un’altra chance nitida: Coutinho affresca la punizione dal limite, la deviazione di Miranda spiazza Handanovic ma la sfera termina sul fondo.
EFFETTO POLITANO - A inizio ripresa Spalletti prova a vivacizzare l’attacco con Politano al posto di Candreva. L’ex Sassuolo semina subito il panico nell’area blaugrana: sul suo tiro-cross velenoso destinato in porta, Ter Stegen è superlativo nell’annullare la minaccia. Al 52’ ancora protagonista il neo entrato: tacco geniale dal limite, Politano da ottima posizione spara alto.
SUPER HANDA - Dopo 10 minuti di sofferenza riappare il Barcellona: Suarez inventa una scorribanda partendo da sinistra ma il suo tiro è troppo centrale e Handanovic disinnesca senza badare troppo allo stile. Il portiere sloveno è invece provvidenziale qualche istante dopo quando Asamoah sbaglia il colpo di testa e apparecchia uno scenario idilliaco per Lenglet che dimostra di non avere il killer instinct dell’attaccante.
DENTRO LAUTARO - Al 63’ c’è spazio per l’esordio in Champions di Martinez che rileva Borja Valero. Il cambio non sposta il pallino del gioco che è sempre del Barça: al 65’ Suarez tenta una punizione rasoterra ma sbatte sul corpo di Brozovic che si era sdraiato dietro la barriera. L’Inter trema ancora al 71’: dopo una parata di Handanovic su Suarez, Coutinho stampa il pallone sulla traversa. Entra anche Keita per Perisic e ci prova con un colpo di testa debole al 78’ su cross di D’Ambrosio.
IL SIGILLO DI JORDI ALBA - Le squadre si disuniscono e si moltiplicano i rovesciamenti: a 8’ dalla fine Rakitic prova ad affrescare con il sinistro a giro mancano il bersaglio di un paio di metri. E’ il preludio del gol che chiude definitivamente la contesa: Busquets illumina con una verticalizzazione Jordi Alba che taglia la difesa dell’Inter e fredda Handanovic. Il 2-0 fotografa in maniera abbastanza fedele quello che si è visto in campo anche se i nerazzurri non hanno sicuramente sfigurato. E’ un ko abbastanza indolore per Spalletti che arriva al giro di boa del girone con 5 punti di margine su Tottenham e Psv. Nel ritorno basteranno 5 punti per blindare la qualificazione ma dopo la sfida del Camp Nou il primo posto sembra una chimera. Corriere dello Sport.
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