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CROTONE, ITALY - NOVEMBER 21: Carlos Carmona of Reggina Calcio battles for the ball with Aniello Cutolo of FC Crotone during the Serie B match between FC Crotone and Reggina Calcio at Stadio Comunale Ezio Scida on November 21, 2009 in Crotone, Italy. (Photo by Maurizio Lagana/Getty Images)
Aniello Cutolo, attaccante dell'Arezzo e soprattutto ex Verona, ha rilasciato alcune dichiarazioni quest'oggi a Radio Punto Nuovo sullo striscione apparso domenica e altri temi attuali. A seguire le sue principali parole.
“Io ho giocato per un anno e mezzo con il Verona. La seconda stagione coincise con la retrocessione e fui accusato più di tutti per questo risultato infelice. Da lì ho cambiato squadra e dopo circa 5 anni sono tornato da avversario. Ero in un derby, giocando nel Padova, non mi aspettavo una bella accoglienza, ma in quel caso arrivarono più dei fischi. Caso volle che segnai ed ebbi una piccola reazione al gol portando le mani alle orecchie, che scatenò polemiche. Giocando a Verona non ho mai avvertito un sentimento di razzismo nei miei confronti. C’è una frangia di tifosi che ha un modo di pensare diverso, oggi nel 2022 è incredibile parlarne ancora. Dispiace capiti ancora alle solite tifoserie e sicuramente in relazione alla partita del Napoli è una cosa da condannare. Non è accettabile avere atteggiamenti del genere in questo periodo. Siamo in un momento di grandissima sofferenza, dal punto di vista mondiale. Ci sono situazioni che ci possono chiamare in causa in qualsiasi momento, questo non è calcio. Ci stanno gli striscioni, ci sta l’ironia, ma questo è toccare il fondo. Non esiste. Dispiace perché Verona è una città stupenda, un valore italiano. Poi da napoletani è normale che per noi è la più bella del mondo. Dispiace perché Verona ti offre tanto. Personalmente non ho avuto nessun tipo di legame ed era impossibile lasciarci in buoni rapporti dopo la retrocessione e dopo quell’accoglienza al ritorno da avversario”.
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