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Il sindaco di Dimaro non comanda proprio niente: nessuno reprima il dissenso

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Il sindaco di Dimaro vieta il dissenso dei tifosi del Napoli

Giovanni Ibello

Il Napoli perde le sue certezze e lo fa mentre le dirette rivali - anche quelle per il quarto posto - si rafforzano. Proviamo a venirne a capo: Ospina e Koulibaly costituivano più del cinquanta per cento della miglior difesa del campionato. Lorenzo Insigne, il capitano, ha segnato 122 gol con la maglia della squadra della sua città, senza contare la sua imprescindibilità in fase di recupero palla. Dries Mertens è quota 148 reti: è lui il miglior marcatore della SSC Napoli dal 1926 a oggi. Peccato che sia andato via  - lo ha detto Spalletti, non ci inventiamo nulla - senza un tributo ufficiale. Si direbbe un colpo al cerchio e uno alla botte: il collettivo azzurro, e dispiace ammetterlo, capitola sia in attacco che in difesa. E a centrocampo c'è quella grana (diciamo pure una grana-ta pronta a detonare) Fabian Ruiz che non promette proprio nulla di buono.

Il sindaco di Dimaro vieta il dissenso dei tifosi del Napoli

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In tutto questo Paulo Dybala è andato alla Roma. Beninteso, l'asso argentino sarebbe stato un acquisto pirotecnico, ma dalla dubbia riuscita. Non è tanto l'annosa questione della volpe e dell'uva. Sono tante le incognite legate all'ex 10 della Juventus. Negli ultimi anni la resa del calciatore è stata piuttosto modesta. Dybala sarebbe stato utile a ingraziarsi la piazza, poco più. Per il momento l'unica certezza è che il Napoli ha partecipato a un testa a testa con la Roma (Spalletti lo ha fatto capire chiaro e tondo ieri), una squadra che non fa la Champions e che l'anno scorso è stata distanziata di ben 16 punti in classifica.

Il Napoli dice "fateci lavorare". Per il momento è legittima la preoccupazione dei tifosi

Insomma, c'è da preoccuparsi. Il club, contattato dalla radio ufficiale, dice "fateci lavorare". I conti si fanno alla fine, su questo non c'è alcun dubbio. Ma i tifosi sono scioccati e ne hanno ben donde. Alla luce di tutto questo, vien da porsi una domanda: che cosa comanda il sindaco di Dimaro? Con quale diritto AndreaLazzaroni ha represso il legittimo dissenso dei tifosi presenti in ritiro? Inutile soffermarsi su quanto i napoletani partecipino, anno dopo anno, all'economia del piccolo comune della Val di Sole. Non è questo il punto. Reprimere il dissenso è un atteggiamento degno di un regime che fortunatamente abbiamo archiviato da anni. Magari è stato solo uno scivolone, in ogni caso un comportamento che non può essere tollerato. Il sindaco di Dimaro non comanda proprio niente. Chi vuole contestare con civiltà ha tutto il diritto di farlo.

A cura di Giovanni Ibello