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Aurelio De Laurentiis (Photo by SSC NAPOLI via Getty Images,)
L'allenatore Eziolino Capuano è intervenuto ai microfoni di Kiss Kiss Napoli per parlare della situazione in casa Napoli. A detta sua la rivoluzione di cui si sta parlando in questi giorni non è funzionale. La base dell'organico azzurro è solido, ma se si vuole ambire alla vittoria del tricolore bisogna tenere i giocatori del calibro di Mertens e Koulibaly - includendo qualche altro giocatore di qualità come Deulofeu.
Di seguito le dichiarazioni dell'allenatore Eziolino Capuano a Kiss Kiss Napoli:
"In generale stiamo parlando di due campioni, in particolare Mertens, che penso è stato uno dei giocatori più importanti della storia del calcio - purtroppo, ahimè, c’è una storiella che mi riguarda con Mertens. Koulibaly è un giocatore, nel ruolo, tra i più forti in assoluto nel mondo. Soprattutto per un senso di riconoscenza di Mertens, i migliori vanno mantenuti. Il Napoli è una squadra forte, ha avuto il più alto possesso palla di tutto il campionato, ha un’identitàdi gioco ben precisa e l’anno prossimo può riportare lo scudetto in città come ha detto De Laurentiis. Credo alle parole del presidente però se si comincia a perdere i pezzi più importanti, allora quell’obiettivo non è tanto veritiero. Il Napoli oggi è una squadra importante e bella da vedere, deve migliorare qualcosa con delle integrazioni nella rosa e non con una rivoluzione".
"Ha fatto un campionato devastante, è un giocatore da Napoli e da grandi club. Poi un giocatore che arriva da una squadra non di primissima fascia, si deve confermare in una squadra importantissima. Ha tutte le qualità per confermarsi nel Napoli, è un giocatore che prenderei".
"La riconoscenza nel calcio, purtroppo, è una componente che non esiste. Basti vedere quello che è successo anche a Salerno, è stata fatta una salvezza miracolosa con l’entrata di Iervolino, ma si è dimenticato tutto quello che si è fatto in precedenza. C’è un dirigente che ha fatto la storia del calcio salernitano degli ultimi anni, Fabiani, che ha portato la squadra da Serie C alla A e ha lasciato una squadra senza società a 4 punti dalla salvezza e con due partite da recuperare. Con Nicola è stato fatto un miracolo, ma si dimentica in fretta tutto quello che ha fatto prima".
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