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Mazzocchi, l’agente: “Giocare a Napoli sarebbe un onore, farebbe il vice Di Lorenzo”

Giovanni Montuori

Le parole di Luigi Lauro

A Radio Punto Nuovo, nel corso di Punto Nuovo Sport Show, è intervenuto Luigi Lauro, agente di Mazzocchi, che ha parlato di un eventuale futuro a Napoli del suo assistito.

Mazzocchi, l'agente su un possibile futuro a Napoli

Le parole di Lauro:

“Siamo contenti della partita di ieri. Sappiamo che Pasquale è un ragazzo che dà l’anima quando gioca, ha sempre portato avanti le sue convinzioni. Quando c’è stata l’offerta della Salernitana lui ha subito accettato con la convinzione di poter fare il miracolo. È stato convinto dal primo giorno, parlando anche con Sabatini. Se finirà bene saremo contenti, se non riusciranno a salvarsi ci avranno provato. Oggi atterrano alle 16, domani rifinitura, giovedì giocano, venerdì scarico, sabato rifinitura e domenica rigiocano. Non è una cosa facile per loro. Se riusciranno a salvarsi avranno fatto un vero miracolo. Ho sentito Mazzocchi stamattina e ora sta pensando a recuperare. Ieri è uscito per crampi perché con l’Atalanta ti porti dietro sforzi importanti psicofisici. È normale che per lui con il Venezia sarà una partita importante: ha dato tanto lì, hanno vinto un campionato che nessuno si aspettava in Serie B".

Su Mazzocchi al Napoli

"Non ha mai avuto la presunzione di essere in un club per fare il titolare. Tutto quello che ha oggi lo ha conquistato con il lavoro e le prestazioni. Fare il secondo nel Napoli o in un altro club non gli creerebbe problemi. Il Napoli per un napoletano è una cosa importante. Al momento ha un accordo con la Salernitana, sarebbe inopportuno parlarne ora. A bruciapelo si direbbe che a tutti piacerebbe giocare in un grandissimo club come il Napoli, non avrebbe nessun problema a partire alle spalle di Di Lorenzo".

Sulla sua stagione

"Giusto ora, però, avere la testa alla salvezza. Finito il campionato la Salernitana proprietaria del cartellino vedrà quale sarà il futuro di Pasquale. Sarebbe una cosa importante per lui fare questo passo in avanti. È arrivato tardi ai grandi palcoscenici perché come tutti gli italiani, a volte non c’è la fortuna di poter fare un percorso più veloce. Così come Di Lorenzo. Si fosse chiamato Mazzocchinho sarebbe arrivato prima. Purtroppo i direttori a volte guardano prima uno straniero che un italiano".