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Va bene così. Il mercato del Napoli non si è chiuso con il botto ma Sarri è contento lo stesso del suo gruppo. La precisa richiesta del tecnico era stata una sola: rincofermare senza mezzi termini la vecchia squadra. Ed è stato accontentato. La rosa poi è stata integrata con il giovanotto Ounas e la vecchia conoscenza Mario Rui. Forse serviva anche un terzino destro ma a quanto pare si è deciso di puntare ancora su Maggio. Dalle casse azzurre sono usciti i soldi per il cartellino di Inglese ma visto che rimane al Chievo è inutile considerarlo per questa stagione. Almeno fino a gennaio difenderà i colori gialloblu.
PEPE E LO SCAMPATO PERICOLO. In verità Sarri aveva temuto di perdere un pezzo importante del suo scacchiere subito dopo la conquista della fase a gironi di Champions League. Le sirene del Paris Saint Germain avevano convinto Reina ad andare via ma poi nel giro di poco tutto è tornato alla normalità. De Laurentiis non ha accettato la proposta e il portiere si è convinto di restare fino alla scadenza. Magari riuscendo poi ad ottenere dal presidente un rinnovo. Era impossibile andare avanti in questa stagione senza lo spagnolo. Ripartire con uno nuovo avrebbe messo in difficoltà l’allenatore toscano sotto tutti i punti di vista. Alla fine Pepe si è convinto e quindi si può guardare avanti con ottimismo.
VOGLIA DI PROTAGONISMO. Con il mercato alle spalle adesso si deve andare avanti senza avere pensieri. Ognuno ha fatto le sue scelte. C’è chi è partito e chi è rimasto. Adesso, almeno fino a gennaio, si deve lavorare per poter vincere più partite e possibili sia in campionato che in Champions League. Il gruppo è compatto, sono andati via Zapata, Pavoletti e Strinic che non rientravano più nei piani di Maurizio Sarri. La Fiorentina cercava Giaccherini ma il tecnico ha posto il veto consapevole di avere a disposizione un elemento esperto capace di poter dare il suo contributo se gli sarà data fiducia. È rimasto anche Tonelli. Alla fine non c’è stato l’accordo con la Sampdoria e quindi farà parte del gruppo partenopeo. Tutti insieme, comunque, dovranno puntare al massimo obiettivo in serie A e ad arrivare il più lontano possibile nell’Europa che conta. C’è la consapevolezza in casa Napoli di poter lottare alla pari con la Juventus nella lotta per il titolo. Nelle prime due gare di campionato si è dimostrato di essere cresciuti non poco. Il successo sull’Atalanta, dopo aver disputato 60 minuti non all’altezza della situazione, conferma che la differenza la fanno i campioni. E oggi nel gruppo di Sarri ce ne sono. L’anno passato i tre punti non sarebbero mai stati incassati nella stessa situazione che si era verificata lo scorso 27 agosto. Invece è bastata una prodezza di Zielinski per cambiare l’inerzia della gara. A quel punto è venuta fuori la qualità di tutti e si è vinta la partita. Una eventuale sconfitta non sarebbe stata un dramma ma comunque avrebbe evidenziato una debolezza che non avrebbe fatto il bene del Napoli. Se si vuole essere una big a tutti gli effetti non si possono avere dei cali come quelli visti nel primo tempo della gara con la Dea.Ci vuole continuità di gioco e soprattutto di risultati. Non conta più ricevere i complimenti per come ci si esprime con la pelota. A volte un successo sporcato vale più di tutto il resto. Quindi, dal Bologna in poi si riparte con le intenzioni di essere protagonisti senza dimenticare che c’è una Champions da onorare sempre e comunque.
Fonte: Salvatore Caiazza per Il Roma
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