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Beppe Savoldi è stato uno dei colpi di mercato più importanti nella storia del Napoli. L’e

Redazione

Beppe Savoldi è stato uno dei colpi di mercato più importanti nella storia del Napoli. L’ex bomber venne acquistato dal Bologna, nel lontano 1975, alla suonata cifra di 2 miliardi di lire che, rapportata a quell’epoca, fu...

Beppe Savoldi è stato uno dei colpi di mercato più importanti nella storia del Napoli. L'ex bomber venne acquistato dal Bologna, nel lontano 1975, alla suonata cifra di 2 miliardi di lire che, rapportata a quell'epoca, fu un'assurdità.

Ma, a tal proposito, l'edizione odierna del Corriere dello Sport svela un clamoroso retroscena riguardante la chiusura della trattativa: Ferlaino e il presidente del Bologna, Conti, ebbero firmato un preaccordo in un albergo a Monghidoro.

"Ferlaino e Conti si rivedono il giorno 9, quando i giornali hanno già sparato la notizia. Presenti al summit anche Janich (ds del Napoli), il diesse del Bologna Montanari e il tecnico rossoblù Pesaola. Ci si aspetta una rapida chiusura, ma l’affare prende una piega inattesa. Ci ho ripensato, dice Conti, adducendo minacce arrivate a lui e alla sua famiglia. Per altri, il vero motivo è nelle pressioni della Juve, che vorrebbe il giocatore. Ferlaino però non è disposto a cedere.

«A quel punto - ricorda oggi Janich - il presidente del Bologna assunse un comportamento aggressivo, tanto che Ferlaino mi disse: la carta firmata è nella cassetta di sicurezza dell’albergo, se mi capita qualcosa la prenda lei. Io dissi a Conti: presidente, se non è d’accordo domani si va in federazione e si discute. Lei stia zitto, mi rispose, accompagnando le parole con un gesto più pesante». Janich non vorrebbe dire di più, ma il particolare della pistola che balenò sotto la giacca di Conti è stato confermato da altre fonti. «Vabbè, è passato tanto tempo, magari era una pistola giocattolo...».

Nella notte tra il 9 e il 10 luglio 1975, dopo ore di tensione, Conti si convince e dà il via libera. L’affare Savoldi rompe gli argini: presto, complice anche la galoppante inflazione di quegli anni, il muro dei due miliardi sarà più volte superato, fino a sgretolarsi nell’indifferenza.

REDAZIONE - Antonio De Crecchio.