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Mondiali femminili: il 2023 sarà l’anno della svolta?

Salvatore Troise

Partiranno, il 20 luglio, i Mondiali femminili di calcio in Australia e Nuova Zelanda. Dopo anni difficili per le donne nel pallone, potrà essere questo l’anno della svolta con la consacrazione di questo settore sportivo in Italia dal punto di...

Partiranno, il 20 luglio, i Mondiali femminili di calcio in Australia e Nuova Zelanda. Dopo anni difficili per le donne nel pallone, potrà essere questo l’anno della svolta con la consacrazione di questo settore sportivo in Italia dal punto di vista mediatico e di pubblico?

L’Italia ama il calcio, è cosa nota. Lo sanno anche i migliori siti scommesse che, nel nostro Paese, vivono, principalmente, di scommesse sul pallone. Sono proprio i siti scommesse, comunque, elencati su portali affidabili, a puntare tanto sui Mondiali di calcio femminili, in partenza il 20 luglio dall’altro lato del globo, Australia e Nuova Zelanda. Donne alla riscossa in tutti i sensi, betting e tifosi compresi? Ci immaginiamo proprio di sì, visto l’entusiasmo nei confronti della nostra Nazionale e del calcio rosa in generale. Negli ultimi anni, infatti, dopo l’exploit della nostra Nazionale nel precedente mondiale, il calcio femminile sta vivendo un momento di grande interesse anche da parte del pubblico che, per il quarto di Champions tra Roma e Barcellona, ha riempito gli spalti con più di 39mila persone festanti, appassionate e pacifiche.

L’Italia, qualificata al Mondiale, dovrà vedersela con Svezia, Argentina e Sudafrica nel girone G, non di certo avversarie facili ma siamo sicuri che sapranno dare sfogo alla loro classe e alla loro grinta sportiva in ogni scontro per provare a passare agli ottavi, è nella mentalità delle azzurre e anche in quella della loro allenatrice, Milena Bertolini. Anche la serie A al femminile, comunque, sta vivendo un bel duello, tra Roma e Juventus, due vere corazzate costruite per vincere che hanno dato bella prova di sé anche in Europa. Quindi, mentre nel campionato maschile il Napoli è in dirittura d’arrivo per lo scudetto e la zona retrocessione è sempre più calda, anche la Serie A in rosa è nel pieno del rush finale. Un calcio italiano che, a onor del vero, con le 5 squadre impegnate nelle semifinali delle principali coppe europee, sta vivendo, dopo tanti anni, un anno di gloria assoluta mostrando, a discapito dei tanti critici, quanto il calcio italiano possa competere con qualsiasi altro campionato europeo vincendo e convincendo.

Mondiali 2023: le donne avranno il loro momento di gloria mediatica?

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Quello che ci chiediamo, visto il grande interesse nei confronti del movimento femminile sportivo in Italia è se, grazie a questi Mondiali, si possa fare, davvero, quel salto di qualità mediatico che può servire alle donne per trovare il successo di pubblico che meritano nel nostro Paese. Pensiamo, allora, a paesi come la Spagna che, l’anno scorso, hanno portato al Camp Nou, 90mila spettatori per la sfida di Champions tra Barcellona e Wolfsburg. Insomma, stiamo parlando di numeri importantissimi che potrebbero portare, proprio grazie ai Mondiali, una visibilità ancora maggiore alle donne che, per impegno e grinta in campo, non hanno nulla da invidiare ai colleghi uomini.


Pensiamo a Megan Rapinoe, calciatrice statunitense (paese dove il calcio per le donne è una vera istituzione scolastica), che è stata premiata nel 2019 con il Pallone d’Oro come miglior giocatrice dell’anno e vera e propria icona mondiale di questo sport. La Rapinoe, grazie alla sua bravura sul campo e ai suoi capelli colorati, è diventata testimonial di marchi sportivi molto importanti e ha ricevuto nel 2022 una della massime onorificenze americane, la “Presidential Medal of Freedom”, la medaglia presidenziale della libertà per meriti sportivi. Megan, grazie a un calcio aggressivo e a un look sui generis, ha fatto il salto, diventando una sportiva ammirata in tutto il mondo e richiesta da tv, giornali e pubblicità. Quando, per tutte le calciatrici, arriverà questo momento?

Ci auguriamo, quindi, che proprio questo Mondiale a 32 squadre, che avrà un interesse mediatico importante, possa dare il giusto risalto al calcio femminile che, per programmazione e impegno, davvero non ha nulla da invidiare a quello maschile. Certo, il calcio maschile ha avuto più anni di tempo per diventare quel colosso mediatico che è ma ci aspettiamo che le donne possano diventare, sempre di più, protagoniste di uno sport che, ora come ora, non ha nulla di improvvisato o amatoriale, anzi. Ad alti livelli, così come per gli uomini, le squadre sono super organizzate, con professioniste che amano giocare a calcio e che lo fanno con forza ed eleganza sopraffine.