Che pensa di Spalletti come ct dell'Italia?
"Si è presentato a modo suo. Hanno cercato da subito di avvicinare la gente alla Nazionale, che rappresenta tutti. Chi rappresenta un Paese deve anche reggere le pressioni e avere dei comportamenti da Nazionale. Sono stato contento e felice di ciò che ha detto, non ha toccato temi tecnici e tattici, ma comportamentali. Può migliorare e migliorerà l'aspetto tecnico, ma dal punto di vista del comportamento devi essere preciso".
Si vedrebbe bene a lavorare con i giovani?
"L'ho fatto per tanti anni, ho iniziato così e ci ho pensato tanto prima di iniziare la carriera con gli adulti. Il problema non è tanto cercare di educare o far crescere i ragazzi, loro capiscono. Il problema sono i genitori, ho avuto tante difficoltà, poi a distanza di anni mi hanno chiesto scusa. Mi dicevano che non dovevo educare perché ero un allenatore, ma non è così... Quando facevamo le selezioni era molto complicato. All'Atalanta c'era sinergia tra di noi e io proposi di lasciare a casa e non far fare tornei a chi era in difficoltà a scuola per recuperare. Dirlo ai ragazzi era semplice, ma le telefonate dei genitori erano un problema. Bisognerebbe educare prima loro, poi forse...".
Se vuoi approfondire tutte le tematiche sul mondo Napoli senza perdere alcun aggiornamento, rimani collegato con Calcio Napoli 1926 per scoprire tutte le news di giornata sugli azzurri in campionato e in Europa.
© RIPRODUZIONE RISERVATA