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(Photo by Gabriele Maltinti/Getty Images)
Nella giornata di ieri vi abbiamo raccontato della campagna portata avanti da alcuni tifosi del Valencia contro l'arrivo Gennaro Gattuso sulla panchina del club spagnolo. Il tecnico calabrese è stato accusato di essere omofobo, misogino e razzista. Non si è fatta attendere la sua risposta.
Intervenuto ai microfoni de La Gazzetta dello Sport, Gattuso si è volute difendere dalle accuse che gli sono state rivolte dai tifosi iberici. L'ex allenatore azzurro, innanzitutto ha detto:
"La mia storia parla per me. Io razzista? Io omofobo? Io xenofobo? Io machista? Ma siamo impazziti? Qui è ora di darsi una calmata".
Poi ha spiegato:
"Allora cominciamo: la frase sulle donne, pronunciata al momento dell’ingresso nel calcio di Barbara Berlusconi, voleva essere una difesa dell’operato di Galliani che era stato accantonato in malo modo. Razzista io? E allora perché avrei fatto acquistare, quand’ero al Napoli, Bakayoko? Mai avuto nulla contro i giocatori di colore, molti dei quali sono stati miei compagni di squadra e amici".
Infine ha concluso:
"Che cosa sanno di me questi signori che parlano di razzismo, questi leoni che si nascondono dietro una tastiera o dietro un nickname? Vengo da un paesino della Calabria, Corigliano Calabro. Mi sono fatto da solo, da ragazzo sono andato a giocare in Scozia, ai Rangers di Glasgow. Sapete che può voler dire per un 'terrone' trovarsi fuori dall’Italia e dimostrare a tutti di riuscire a cavarsela? La mia carriera l’ho costruita con la fatica, l’impegno, il sudore. Nessuno mi ha regalato nulla. E non permetterò più che qualcuno, con accuse terribili, ostacoli il mio lavoro".
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