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Decreto crescita, possibile dietrofront del governo: non riguarderà il calcio?

Ugo Casadio

Stando a quanto riportato da Calcio e Finanza, lo sport non dovrebbe avere problemi in merito alla questione inerente ai vantaggi fiscali

La vicenda sul decreto crescita potrebbe subire un brusco dietrofront da parte del governo. Stando a quanto riportato da Calcio e Finanza, infatti, pare che lo sport sia ancora incluso all'interno degli sgravi fiscali. Di seguito quanto riportato.

Decreto crescita, lo sport non avrà ripercussioni

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"Tutto ruota intorno alla frase contenuta nel comunicato reso noto dal Governo al termine del Consiglio dei Ministri di ieri: «Invariate le disposizioni per i ricercatori, professori universitari e lavoratori dello sport già previste». Come appreso da Calcio e Finanza da fonti del ministero dello sport, infatti, la frase all’interno del comunicato significa che la norma rimarrà valida come è attualmente valida oggi. Niente tetto ai 600mila euro di redditi, quindi, ma solo gli aspetti già in vigore. La norma, modificata nel 2019 per inserire all’interno anche gli sportivi professionisti, prevede vantaggi per chi sposta la propria residenza in Italia, con i redditi prodotti in Italia che vengono pesati solo al 50% in termini fiscali". 



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