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CAGLIARI, ITALY - FEBRUARY 26: Antonino Cannavacciuolo, well known chef, looks on during the Serie A match between Cagliari Calcio and SSC Napoli at Stadio Sant'Elia on February 26, 2018 in Cagliari, Italy. (Photo by Enrico Locci/Getty Images)
Senza dubbio aver avuto la fortuna di ospitare Maradona non è una cosa da tutti i giorni. Antonino Cannavacciuolo è uno di quelli e ne ha parlato a "La Gazzetta dello Sport", raccontando la sua esperienza.
Di seguito le parole di Antonino Canavacciuolo:
Diego venne da me nel 2007. Rimase quattro giorni, fu qualcosa di magico. Ricordo che amava la pasta con il pesce.
Sul suo amore per il Napoli
Sono tifoso vero del Napoli. Legato a calciatori come Cavani o Ferrara. Li ho amati tanto. Quando ero ragazzino cominciai a lavorare alla Sonrisa a Sant’Antonio Abbate, vicino a Pompei. Il Napoli andava lì in ritiro e faceva la cena di Natale. Fino ai 20 anni non perdevo una partita. Ora non è così facile, perché la gente, altrimenti, dice che non sono presente al ristorante. Ma in qualche caso mi organizzo: se giocano di lunedì, per esempio, quando sono chiuso. Una volta sono andato a Cagliari, vincemmo e Mertens mi lanciò la maglia.
Sui giudici di Masterchef e su Luciano Spalletti
Mi diverte Bruno Barbieri perché ha un problema: non ho ancora capito per chi tifa. Inter, ma pure Bologna perché è di Bologna. Fa come conviene a lui. Cosa consiglio a Spalletti? Di provare lo street food nei vicoli. Non può perderselo.
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